Processo alla T.N.M.

 

O Introduzione

 

INTRODUZIONE

Quasi senza eccezioni, gli oppositori dei testimoni di Geova criticano l’uso che i TdG fanno della versione principale della Bibbia, che è chiamata "Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture". Questa traduzione è stata curata e pubblicata dalla "Watch Tower Bible & Tract Society of Pennsylvania". L’accusa mossa a questa particolare Bibbia è che vi siano state fatte delle considerevoli alterazioni atte a supportare la "teologia" dei TdG e che - a causa di queste – la traduzione sia estremamente inaffidabile per rappresentare la Parola di Dio. Questo saggio prenderà in esame alcune di queste accuse. Useremo non solo i testi che sono i più comuni bersagli delle critiche, ma anche altri testi meno noti. Dopo avere fatto una gran mole di ricerche su questo materiale, siamo giunto alla conclusione che, nel peggiore dei giudizi, la Traduzione NM è differente ma non errata, mentre, nel migliore dei giudizi, è più accurata di numerose altre traduzione.

 

COMITATO TRADUTTORI DELLA TNM

Una delle critiche più comuni è quella che il Comitato Traduttori sia composto da soli 5 membri, troppo pochi in paragone ad altri comitati di traduzione molto più numerosi. Che dire allora di altre Bibbie ritenute attendibili benché tradotte da un ‘ unica persona?! E' ragionevole pensare che la qualità di un lavoro non dipende dal numero di persone che lo svolgono.

Un’altra comune obiezione è che nessun membro del Comitato Traduttori della TNM sia da ritenere "erudito" perché non in possesso di un titolo di studio del greco e dell’ebraico biblico, ma che solo uno dei membri ne abbia ottenuto un certo grado di conoscenza. Non conosciamo i fatti nella loro completezza, tuttavia si può ragionevolmente affermare che questi fattori rendano la TNM inaffidabile? La risposta degli oppositori è scontata. Perciò spetta al lettore trovare una risposta onesta.

 

Alcuni oppositori asseriscono che F.W. Franz sia uno dei membri del Comitato (non possiamo dire il contrario, non avendo fonti attendibili).

Una delle più comuni accuse fatte dagli oppositori per travisare intenzionalmente i fatti è che Franz abbia affermato – sotto giuramento in una corte civile – di non essere in grado di parlare l’ebraico e di non saper tradurre un particolare testo. Sfortunatamente gli autori di queste mistificazioni non danno tutti i dettagli su quanto è stato dibattuto nell’aula del tribunale.

La causa a cui si fa riferimento è "Douglas Walsh contro l’Onorevole James Latham Clyde, M.P., P.C., rappresentante del Ministro del Lavoro e dei Servizi Nazionali, controinterrogatorio di Frederick William Franz, p. 102 (Scotland, 1954)". Una parte di questo dibattito è qui di seguito riportata (enfasi aggiunta)

 

Interrogante: "Lei legge e parla l’ebraico?"

Franz: "Non parlo l’ebraico."

Interrogante: "Dunque non lo parla."

Franz: "No."

Interrogante: "Lei è in grado di tradurre questo passo in ebraico?"

Franz: "Quale?"

Interrogante: "Genesi capitolo 2, versetto 4."

Franz: "Lei intende dire qui?"

Interrogante: "Sì."

Franz: "No. Non intendo nemmeno provarci."

 

Questo dibattito (o parte di esso) riportato negli atti del tribunale è spesso usato per sostenere che Franz e gli altri membri del Comitato non abbiano avuto conoscenza dell’ebraico e del greco biblico.

E’ doveroso rimarcare in primo luogo che a Franz è stato domandato se sapesse leggere e parlare l’ebraico. Egli ha risposto di non saperlo parlare, ma non ha detto di non saperlo LEGGERE. In secondo luogo, leggendo le copie degli atti che abbiamo avuto dagli oppositori stessi abbiamo potuto notare che la risposta all’ultima domanda non è completa. Viene tralasciata la frase "Non intendo nemmeno provarci". Questo dà l’impressione che Franz stia dicendo semplicemente "No", nel senso che non è in grado di tradurre Genesi 2:4. Ma ora riesaminiamo la domanda. Gli è stato chiesto di tradurre dall’inglese in ebraico (non dall’ebraico in inglese come vorrebbero far credere alcuni oppositori).

Vogliate ora notare questo commento di William Sanford LaSor in Handbook of Biblical Hebrew, Vol 1 (Grand Rapids: Eerdmans, 1978) [Manuale di ebraico biblico]:


"Francamente, la maggior parte di noi insegnanti di ebraico biblico non abbiamo sufficiente scorrevolezza per parlarlo o tradurre in questa lingua".


Gli atti del tribunale relativi al controinterrogatorio a p. 7, par. A, riferiscono che Franz ha affermato "di avere acquistato dimestichezza con l’ebraico e di poter leggere correntemente la Bibbia ebraica" (Stafford, Apologia dei Testimoni di Geova, p. 335). Ricordate che Franz ha detto di non sapere parlare l’ebraico, e la maggior parte degli insegnanti di questa lingua hanno difficoltà a parlarla.

Pertanto è ragionevole concludere che gli atti del tribunale non provano affatto che il Comitato Traduttori non sia stato all’altezza del compito.

A questo proposito vorremmo aggiungere una nota personale per chiarire meglio il concetto. Lavoriamo come professionisti dell'informatica e questo implica la fornitura di una varietà di servizi di grande complessità.

Ebbene in questa professione abbiamo potuto osservare persone altamente "qualificate" - in possesso di altisonanti titoli di studio - mentre venivano surclassate da tecnici totalmente privi di qualifica. E’ vero che generalmente una "persona qualificata" ha una buona conoscenza di una materia specifica. Tuttavia alla fine, i risultati del lavoro individuale rivelano la sua qualità. A nostro avviso è possibile affermare lo stesso principio nell'opera di traduzione da una lingua ad un’altra.

Sarebbero troppe le traduzioni inglesi che dovremmo confrontare, ma ci limiteremo ad usare alcune delle più comuni come ad esempio la versione del Re Giacomo, la Riveduta, la New International Version, la The Living Bible e la Today’s English Version, solo per cominciare. Non saremo noi a trarre le conclusioni, ma lasceremo al lettore la facoltà di continuare il ragionamento con le sue copie personali della Bibbia.

 

CONCETTI DI TRADUZIONE

Vorrei riferirmi alla prefazione di una traduzione per evidenziare alcuni dei principi che il traduttore ha reputato importanti per una traduzione.

 

PHILLIPS (Modern English Version)

 

Fattori essenziali della traduzione

Ogni opera di traduzione dovrebbe superare tre test … Il primo è che non dovrebbe apparire affatto come una traduzione…Il secondo è che il traduttore dovrebbe operare con la minima intrusione possibile della propria personalità. Il terzo è che un buon traduttore dovrebbe essere in grado…di produrre nei cuori e nelle menti dei suoi lettori un effetto equivalente a quello che produrrebbe lo stesso autore dell’opera.

 

Traduzione come interpretazione

…la funzione dei traduttori è quella di comprendere il più pienamente e profondamente possibile quanto hanno dichiarato gli scrittori del NT e di trasmetterlo, attraverso un processo di digestione mentale, nella lingua dei contemporanei.

Il paragrafo che precede è per noi straordinario. Rileggetelo. Sembra affermare che un buon traduttore (o chiunque studi la Bibbia) non si deve limitare ad esaminare la singola parola di una frase, ma bensì estendere l’esame al paragrafo e al capitolo in cui essa si trovi ed anche a tutti gli usi che ne vengono fatti, al fine di ottenerne la comprensione più accurata possibile.

Si sa che molti vocaboli inglesi hanno più di un significato, come ad esempio la parola "bow", presa ad esempio, che ha cinque significati e due pronunce differenti.

 

Pronuncia 1 (significati 1 e 2)

    1. Può significare un gesto di cortesia verso altri, inchinarsi piegando il busto.
    2. La prua di una nave.

Pronuncia 2 (significati da tre a cinque)

3) Strumento usato per scagliare frecce.

4) Nodo decorativo di un nastro (o stringa, laccio di una scarpa) per legare qualcosa.

5) Parte di strumento musicale come l’archetto di un violino.

Per discernere il significato della parola dobbiamo guardarne il contesto. Prendiamo ad esempio questa breve frase: "He took a bow" = Egli porta via la prua di una nave? (Normalmente la prua di una nave è troppo grande perché una persona la possa portare via) Oppure egli si inchina a qualcuno o fa un nodo decorativo. Forse sta per scagliare una freccia o suonare un violino. Solo leggendo il contesto della frase potremo sapere che cosa stia accadendo. La stessa cosa si potrà dire dei contesti biblici.

Comunque, sia nella traduzione che nello studio della Bibbia non basta guardare il contesto, ma occorre guardare anche l'uso differente della parola in altre Scritture parallele. Così si potrà verificare se un traduttore si attenga al reale intendimento della parola, se si basi su ipotesi per una possibile interpretazione o se si basi sull’evidenza. Questo è quanto spetta a voi decidere sulla Traduzione del Nuovo Mondo.

Applicando questi principi passeremo ad esaminare i versetti di Gv. 1:1, 1:3, 17:3; Efe. 6:4; Col. 1:15-18. Ognuno di questi approfondimenti è riportato su una diversa pagina di questo sito web.

Si consulti la pagina "Indice versetti biblici".

 

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